Giacchino mettete 'a legge...

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Giacchino mettete 'a legge...

AveThinky
Pubblicato da Raimondo Polidoro in Napoli · 21 Dicembre 2024
Tags: GioacchinoMuratManfrediSindacoartemodernapiazzaminicipio
Tra i vari avvocati che si sono avvicendati per la mia difesa contro gli attacchi del Sindaco di Napoli oggi me ne viene in mente uno, lo chiamerò l’avvocato Friariello, nome di fantasia. Fu scelto perché internet l’incoronava ai primi posti nella ricerca “avvocato incorruttibile”, ricerca che fece mia moglie, a ben ragione preoccupata per quello che stavamo subendo (e che subiamo ancora); persona di vastissima cultura, l'avvocato Friariello: un liberale (a parole), un massone (in sonno), e innamorato di Napoli (apparentemente) pur se è nato e vissuto in una città molto diversa da Napoli.

Fatta questa piccola premessa, oggi mi sono ricordato che nel passeggiare per Napoli, dalle parti di quella che fu la casa di Benedetto Croce, lui introdusse l’argomento Napoletani e Napoletanità ovviamente con chiaro riferimento alla qualità della vita in città; eh già perché lui vive in una di quelle città dove tutto funziona e i treni arrivano, da sempre, in orario.

Gli spiegai che in quel periodo (fine 2023) la città stava vivendo uno di periodi più bui, una sorta di oscurantismo rappresentato da una politica che si definisce progressista il paradiso abitato da diavoli”. Mi affrettai poi a professare il mio credo, di figlio di Napoli: “Napoli è stata distrutta molte volte, saccheggiata continuamente, offesa e mortificata. Ma sotto i nostri piedi alberga una energia costante; che al momento opportuno libera la nostra vitalità e annichilisce i lanzichenecchi o i tedeschi di turno. Vede, avvocato, il Napoletano vero per questo non teme la morte. Solo amore per la nostra madre, Napoli; le tombe dei Napoletani illustri che si possono ammirare nei cimiteri della città ce lo ricordano sempre.”

era il pomeriggio del 13 novembre 2023, il giorno dopo dovevo presentarmi davanti al GIP per difedendermi dal Sindaco che si era opposto all'archiviazione di tutte le sue false accuse a mio carico. Oggi mi vengono in mente alcuni fondamentali della cultura Napoletana:
“cufféjo pure ‘a morte e ‘a piglio a risa”
“A morte è generale. Ll’uommene so’ rumanze differente, ma teneno una chiusa, uno finale.”
a rafforzare il concetto.

20 dicembre 2024. Sembrerebbe che il novello progressista si sia dovuto piegare a questa energia; la sostituzione etnica in Piazza Municipio della ennesima costosissima opera d’arte moderna con la tradizionale arte presepiale Napoletana è un fatto. Ed è una vera prelibatezza per l’ironia Napoletana, vi ricordate il detto su Giacchino?

Potranno pure abolire la pena per il reato d'abuso in atto d'ufficio, ma Napoli non dimentica niente e prima o poi...

Amici ceh si dicono a lui carissimi, me l’hanno descritto come “un tipo permaloso, ma persona perbene” il sindaco; il – ma –  dice tutto, nel parlare Napoletano congiunzioni coordinative di tipo avversativo sono sentenze.

C’è da essere certi che dopo la “Natività presepiale Napoletana” l’incedere dinoccolato del progressita tornerà a propendere per la sua arte contemporanea, e tornerà a propinarci una città che trabocca di turisti quelli che piacciono a lui, primati su cultura e tradizione.

L’energia che alberga sotto i nostri piedi ha sussultato, e
pure San Gennaro ha detto la sua ritardando il prodigio del 16 dicembre, quello per il Re (per il governante di Napoli)... e se lo vorrà il nostro Santo ci farà 'o miracolo; ha fermato il Vesuvio vuoi vedere che non ferma questo lavaggio?

Chissà... se dal Presepe, che a noi Napoletani piace sempre, il dinoccolato progressista avrà la forza di spendere i soliti duecento/duecentocinquantamila euro per la
sua l'arte contemporanea... - ma - persona perbene.




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